VenTo, una dorsale tutta da pedalare
Una pubblicazione informata e colorata per fare il punto sullo stato dell’arte della dorsale cicloturistica VenTo (da Venezia a Torino, lungo il fiume Po) e illustrare potenzialità e strategie di sviluppo del territorio di questa grande opera all’insegna del cicloturismo. “Vento – La rivoluzione leggera a colpi di pedale e di paesaggio” (di Paolo Pilieri, Alessandro Giacomel, Diana Giudici; Corraini Edizioni) è un libro che descrive la storia del progetto con dovizia di particolari – avvalendosi anche di infografiche e illustrazioni dai toni pastello di Valerio Vidali – e che sarà presentato in anteprima oggi, mercoledì 4 novembre alle ore 19, presso la libreria 121+ di Milano (via Savona 17/5, zona Tortona) alla presenza degli autori che dialogheranno con Albano Mencarini, urbanista, cartografo e viaggiatore a piedi e in bicicletta.
L’itinerario complessivo consta di 679 chilometri e viene proposto come leva per risollevare le sorti delle economie del territorio, rianimando il paesaggio e promuovendo forme sostenibili di sviluppo, grazie alla capacità di proporre nuova occupazione ed economie diffuse all’insegna della sostenibilità ambientale e delle mobilità demotorizzata.
Il volume racconta la “rivoluzione leggera” di VenTo, fatta “a colpi di pedale e paesaggio”. Dai criteri tecnici per minimizzare i rischi per la ciclabilità, alla cruciale questione dei costi e delle ricadute economiche, dalle potenzialità di un ricchissimo patrimonio culturale e paesaggistico all’analisi degli interventi necessari per completare il progetto, ogni aspetto del progetto viene affrontato e messo in prospettiva con spirito leggero e divulgativo da chi, con pragmatico e concreto idealismo, da anni lavora perché questo progetto non rimanga solo un bellissimo sogno. In occasione della presentazione verrà allestita la mostra dei disegni originali di Valerio Vidali che illustrano VenTo e i progetti preparatori del libro.
VenTo si propone come progetto di un’infrastruttura leggera che mette in contatto chi l’attraversa in bicicletta con il paesaggio circostante, valorizzando il nostro patrimonio artistico-culturale e facendo soffermare l’attenzione su luoghi che l’abitudine degli spostamenti veloci motorizzati aveva di fatto marginalizzato. La ciclovia in parte già esiste, in parte va messa in sicurezza e in parte va realizzata: il ministro delle Infrastrutture e dei TrasportiGraziano Delrio ha più volte sottolineato l’importanza dell’operache, al contrario di un’autostrada, costerebbe molto di meno e renderebbe molto di più allo Stato, sia in termini economici sia per quanto riguarda il recupero e la valorizzazione dell’ambiente e del territorio.
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