Uno
stile di vita
Avete mai avuto quella
sensazione, svegliandovi la mattina, di fastidio al solo pensiero di
dovervi mettere seduti nella macchina e farvi la solita mezzora di
fila per fare quei miseri 8 - 10 Km. per arrivare sul posto di
lavoro, per poi rimettervi seduti davanti ad un computer, e poi
ancora seduti davanti ad un piatto di pasta( magari pure scotta): e
che quella pesantezza che provate non è solo mentale ma anche fisica
perché ormai avete superato la fatidica soglia della taglia 54.
Bene a me è capitato
circa dieci anni fa e quello che ho fatto per far sparire quella
sensazione è stato prendere la bicicletta che tenevo sul terrazzo e
pedalare fino al mio posto di lavoro.
Da quel momento il mio
stile di vita è cambiato, sulla scorta di nuove sensazioni, questa
volta tutte positive, e di prove concrete che quel cambiamento era
sano e contribuiva a restituirmi parte del mio vivere quotidiano
senza gli stress che invece mi stavano asfissiando.
Intendiamoci non voglio
dire che andare in bicicletta è la panacea a tutte le sofferenze
umane, ma aiuta se non altro a guardare con un'altra “velocità”
alle nostre incombenze quotidiane.
E la velocità diversa con
cui quella mattina sono arrivato al mio ufficio è stata la prima
sensazione positiva; pensavo, partendo da casa, che “l’attraversata”
sarebbe stata lenta e faticosa e che sicuramente avrei impiegato il
doppio del tempo che con la macchina.
La sorpresa è stata
quella di arrivare praticamente nello stesso tempo, ed in più
evitando tutte le code classiche del mattino, attraversando il centro
storico, a quell’ora poco trafficato, gustandomi il fresco e senza
mai guardare l’orologio se non al mio arrivo.
Ed il ritorno è stato
altrettanto piacevole; prima una sosta alla mia libreria preferita
vicino al Pantheon, cosa che con l’auto era praticamente
impossibile, poi la spesa in quel negozietto di gastronomia che però
consente soste con l’auto in terza fila se va bene.
La sostenibile leggerezza
della bici mi aveva fatto scoprire questa verità: in ambito urbano
il mezzo di trasporto più efficiente sulle brevi e medie distanze (
cioè da 2Km. a 10 Km. ) è la bicicletta,
poiché consente di tenere una velocità media superiore a quella di
autobus e auto che è intorno ai 18 Km/h.
Nei giorni seguenti la mie
titubanze sull’uso giornaliero della bici si dileguarono a ritmi
vertiginosi; intanto mi rendevo conto della diversità con cui
affrontavo la giornata, poi mi facevo anche due conti e mi ritrovavo
con quei 50 € in più alla settimana che altrimenti venivano bevuti
dall’auto, e dopo un mesetto di bici tutti i giorni anche la
bilancia segnava dati inconfutabili; avevo perso peso, quasi due
Kg.!!
A questo punto è
d’obbligo una riflessione più approfondita sul perché andare in
bicicletta in città, perché le mie facezie forse non vi convincono
ma qualche dato forse vi farà riflettere: calcolando che circa la
metà delle distanze che una persona percorre in città è inferiore
ai 2 Km. e che il 90% degli altri percorsi non supera i 10 Km. di
raggio e che in bicicletta si possono percorrere, a ritmi blandi,
diciamo 20 Km./h., si può dire che la bici è il mezzo alternativo
più rapido, più economico e assolutamente non inquinante che
abbiamo a disposizione, mentre il dato attuale dice che noi italiani
per il 43% usiamo l’auto anche per percorsi inferiori a 2 Km.!!!
Da un punto di vista
puramente fisico una prima considerazione che si può fare è che
andare in bici per fare i giri quotidiani mantiene comunque in
allenamento poichè si bruciano quelle calorie che andando in auto
invece si accumulavano sui nostri fianchi, riattiva il metabolismo ma
soprattutto ti evita lo stress da traffico.
Lasciando ai medici
considerazioni più approfondite sui benefici di una attività fisica
giornaliera, pensiamo anche a quale quantità di emissioni di gas
siamo sottoposti ogni giorno visto che l’Italia, ed in particolare
Roma, è ai primi posti in Europa quanto a rapporto abitanti/ numero
di auto con il considerevole numero di 724 auto ogni 1000 abitanti.
Anche da questo pericolo
andando in bici ci si può difendere meglio che andando in macchina;
difatti l’automobilista fermo al semaforo respira attraverso aria
condizionata e filtri elementi inquinanti gassosi e inodori che chi
va in bici può evitare poiché quasi sempre è in testa alla fila
evitando zaffate mefitiche; ma la cosa decisiva rispetto
all’automobilista è che il ciclista può in qualsiasi momento
cambiare itinerario, scegliendo strade secondarie se non addirittura
parchi o, come a Roma, la banchina del Tevere.
Insomma andare in bici è
libertà; libertà dal traffico, dai blocchi di circolazione, dalle
attese infinite alle fermate degli autobus, dai divieti di
circolazione nelle zone blu, dai percorsi sempre uguali, dal
parcheggio che non si trova mai dove si vorrebbe.
Se vi ho convinto domani
prendete quella bici giù in garage che sta lì ferma non sapete più
da quanto: una spolveratine, un po’ d’olio alla catena, controllo
freni e provate a fare qualche giro nel vostro quartiere, per fare un
po’ di spesa o per andare da un amico o anche al cinema, e il
giorno dopo provate ad andare in ufficio e spezzate quella catena che
vi lega all’automobile; non inquinerete, non vi arrabbierete e vi
garantisco che vi divertirete.
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