venerdì 13 novembre 2015


Uno stile di vita


Avete mai avuto quella sensazione, svegliandovi la mattina, di fastidio al solo pensiero di dovervi mettere seduti nella macchina e farvi la solita mezzora di fila per fare quei miseri 8 - 10 Km. per arrivare sul posto di lavoro, per poi rimettervi seduti davanti ad un computer, e poi ancora seduti davanti ad un piatto di pasta( magari pure scotta): e che quella pesantezza che provate non è solo mentale ma anche fisica perché ormai avete superato la fatidica soglia della taglia 54.
Bene a me è capitato circa dieci anni fa e quello che ho fatto per far sparire quella sensazione è stato prendere la bicicletta che tenevo sul terrazzo e pedalare fino al mio posto di lavoro.
Da quel momento il mio stile di vita è cambiato, sulla scorta di nuove sensazioni, questa volta tutte positive, e di prove concrete che quel cambiamento era sano e contribuiva a restituirmi parte del mio vivere quotidiano senza gli stress che invece mi stavano asfissiando.
Intendiamoci non voglio dire che andare in bicicletta è la panacea a tutte le sofferenze umane, ma aiuta se non altro a guardare con un'altra “velocità” alle nostre incombenze quotidiane.
E la velocità diversa con cui quella mattina sono arrivato al mio ufficio è stata la prima sensazione positiva; pensavo, partendo da casa, che “l’attraversata” sarebbe stata lenta e faticosa e che sicuramente avrei impiegato il doppio del tempo che con la macchina.
La sorpresa è stata quella di arrivare praticamente nello stesso tempo, ed in più evitando tutte le code classiche del mattino, attraversando il centro storico, a quell’ora poco trafficato, gustandomi il fresco e senza mai guardare l’orologio se non al mio arrivo.
Ed il ritorno è stato altrettanto piacevole; prima una sosta alla mia libreria preferita vicino al Pantheon, cosa che con l’auto era praticamente impossibile, poi la spesa in quel negozietto di gastronomia che però consente soste con l’auto in terza fila se va bene.
La sostenibile leggerezza della bici mi aveva fatto scoprire questa verità: in ambito urbano il mezzo di trasporto più efficiente sulle brevi e medie distanze ( cioè da 2Km. a 10 Km. ) è la bicicletta, poiché consente di tenere una velocità media superiore a quella di autobus e auto che è intorno ai 18 Km/h.
Nei giorni seguenti la mie titubanze sull’uso giornaliero della bici si dileguarono a ritmi vertiginosi; intanto mi rendevo conto della diversità con cui affrontavo la giornata, poi mi facevo anche due conti e mi ritrovavo con quei 50 € in più alla settimana che altrimenti venivano bevuti dall’auto, e dopo un mesetto di bici tutti i giorni anche la bilancia segnava dati inconfutabili; avevo perso peso, quasi due Kg.!!
A questo punto è d’obbligo una riflessione più approfondita sul perché andare in bicicletta in città, perché le mie facezie forse non vi convincono ma qualche dato forse vi farà riflettere: calcolando che circa la metà delle distanze che una persona percorre in città è inferiore ai 2 Km. e che il 90% degli altri percorsi non supera i 10 Km. di raggio e che in bicicletta si possono percorrere, a ritmi blandi, diciamo 20 Km./h., si può dire che la bici è il mezzo alternativo più rapido, più economico e assolutamente non inquinante che abbiamo a disposizione, mentre il dato attuale dice che noi italiani per il 43% usiamo l’auto anche per percorsi inferiori a 2 Km.!!!
Da un punto di vista puramente fisico una prima considerazione che si può fare è che andare in bici per fare i giri quotidiani mantiene comunque in allenamento poichè si bruciano quelle calorie che andando in auto invece si accumulavano sui nostri fianchi, riattiva il metabolismo ma soprattutto ti evita lo stress da traffico.
Lasciando ai medici considerazioni più approfondite sui benefici di una attività fisica giornaliera, pensiamo anche a quale quantità di emissioni di gas siamo sottoposti ogni giorno visto che l’Italia, ed in particolare Roma, è ai primi posti in Europa quanto a rapporto abitanti/ numero di auto con il considerevole numero di 724 auto ogni 1000 abitanti.
Anche da questo pericolo andando in bici ci si può difendere meglio che andando in macchina; difatti l’automobilista fermo al semaforo respira attraverso aria condizionata e filtri elementi inquinanti gassosi e inodori che chi va in bici può evitare poiché quasi sempre è in testa alla fila evitando zaffate mefitiche; ma la cosa decisiva rispetto all’automobilista è che il ciclista può in qualsiasi momento cambiare itinerario, scegliendo strade secondarie se non addirittura parchi o, come a Roma, la banchina del Tevere.
Insomma andare in bici è libertà; libertà dal traffico, dai blocchi di circolazione, dalle attese infinite alle fermate degli autobus, dai divieti di circolazione nelle zone blu, dai percorsi sempre uguali, dal parcheggio che non si trova mai dove si vorrebbe.

Se vi ho convinto domani prendete quella bici giù in garage che sta lì ferma non sapete più da quanto: una spolveratine, un po’ d’olio alla catena, controllo freni e provate a fare qualche giro nel vostro quartiere, per fare un po’ di spesa o per andare da un amico o anche al cinema, e il giorno dopo provate ad andare in ufficio e spezzate quella catena che vi lega all’automobile; non inquinerete, non vi arrabbierete e vi garantisco che vi divertirete.

Nessun commento:

Posta un commento