mercoledì 27 gennaio 2016

Maledetti ciclisti! Chi non ha argomenti .. insulta e svia

Giovedì, 21 Gennaio 2016 22:04
Maledetti ciclisti! Chi non ha argomenti .. insulta e svia
di Stefano Gerosa

Mentre cresce la domanda di mobilità nuova, di incentivare e tutelare la mobilità ciclistica, c’è chi risponde cambiando argomento. Obietta che i ciclisti sono maleducati, non rispettano le regole, son più da sanzionare che da incentivare.
Ottima tattica. Evita così di rispondere a molte domande, sviando l’attenzione dai veri problemi.
Perché nessuno potrebbe invece negare che le città sono sempre più invivibili, trafficate e caotiche, oppure argomentare che l’inquinamento da gas di scarico non miete vittime. Che l’effetto serra non esiste lo sostengono ormai solo rari “giapponesi”. Mentre le diseconomie dovute alla motorizzazione di massa, il degrado delle città e della qualità di vita sono ormai sotto agli occhi di tutti.

Nonostante queste evidenze, specialmente nel nostro Paese c’è una forte resistenza al cambiamento, persistono interessi economici e politici a favore dello “status quo”, tanto da far comprendere che l’argomento “maleducazione dei ciclisti” sia ormai utilizzato ad arte, come una vera e propria “arma di distrazione di massa”.
Constatato che funziona molto bene, poi, visto che i primi polli a “cascarci” spesso sono proprio i ciclo-attivisti! Ci arrampichiamo sugli specchi per spiegare quel che è evidente anche ad un bambino. Cioè che, nel mondo reale, a fronte di altrettanti comportamenti scorretti, le auto uccidono di più e sono più pericolose (nota 1).
Non serve a nulla. Un crimine maggiore non giustifica quello minore. E’ infantile pensarlo. Non è che se la maggioranza uccide posso giustificare chi "si limita" a rubacchiare.
Meglio invece convenire che i comportamenti scorretti di alcuni ciclisti non sono giustificabili.

Quello che invece andrebbe evidenziato, subito e con forza, è che non è questo il punto. E’ evidente che leggi e regolamenti vanno rispettati. E vanno fatti rispettare a tutti i cittadini, che siano alla guida di un’auto o a cavallo di una bicicletta. (nota 2)
E, tutto sommato, un po' di rigore farebbe giusto comodo, visto che noi ciclisti siamo spesso le vittime di comportamenti illeciti e pericolosi. Maggior rigore lo chiedono in molti, anche gli automobilisti che guidano con prudenza e che vivono il pericolo di incidenti causati da altri.
E poi, se vogliamo parlare veramente di sicurezza stradale, di rispetto delle regole, di regole adeguate, noi ci stiamo, ci siamo sempre stati, anzi l’abbiamo sempre chiesto a gran voce, spesso inascoltati.
Non è quindi che questo tema non sia importante, se ne deve discutere, ma non può essere agitato in maniera strumentale, come obiezione, per mettere in ombra la vera questione.

La questione, il punto dal quale partire, è che si deve spingere sempre di più verso la mobilità sostenibile e ciclistica, come accade ormai in mezza Europa. Perchè è ormai evidente a tutti che quella è la strada, che ormai non c'è nessun’altra alternativa. E, dove la si intraprende, la mobilità ciclistica si è dimostrata essere uno degli elementi vincenti.
Allora, se non vogliono darci ragione, le obiezioni che dovrebbero farci non sono banalità e mistificazioni del tipo "i ciclisti sono maleducati e vanno multati" ma piuttosto che le nostre città sono meravigliosamente tranquille, che si circola bene e fluidamente! Che non c'è inquinamento ed emissione di CO2, che l'aria delle nostre città è meravigliosa e frizzante!
Ma queste, come ho già detto, sono LE RISPOSTE CHE NON CI POSSONO DARE, allora è palese che “sviano” e spesso ci insultano, soltanto perché ormai di veri argomenti proprio non ne hanno.

Ps: ho già trattato a lungo l’argomento della presunta maleducazione dei ciclisti in un lungo trattato, in quattro puntate, che potete leggere, se avete tempo e pazienza, in questo sito ma credo giovi ritornare sull’argomento, visto il quotidiano riproporsi da parte soprattutto di molti giornali locali di lettere ed articoli di questo tenore (che spesso sfiorano la demenzialità).

(NOTA 1) L'Istat ci dice che nel 2014 in Italia ben 4 pedoni sono morti nello scontro con una bicicletta. Nel 2013 uno. Nello stesso 2014 i pedoni morti perché investiti da un mezzo motorizzato sono stati 573. Di questi, 427 sono stati uccisi da auto private.
(NOTA 2) Finché non vengono cambiati. E alcuni sarebbero da cambiare, adeguandoli a quelli di molti Paesi d’Europa, come proposto da FIAB e da altri, se si volesse veramente incentivare la mobilità ciclistica.

due ciclisti uccisi nelle ultime 24 ore che ne dite....è ora di dire basta!!!!!!


lunedì 25 gennaio 2016

Degenti post-operatori, soggetti affetti da artrite cronica, persino malati terminali. E ciclisti. Il minimo comune denominatore fra campioni delle due ruote e pazienti…
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Doppia corsia ciclabile popolare al Tuscolano Posted on 24/01/2016 by Rotafixa Stavolta gli #anonimiattivisti si sono superati e hanno regalato due corsie gemelle, una per senso di marcia, alla città e alla sorellona primogenita, Santa Bibiana. Siamo al Tuscolano, sotto il ponte ferroviario dell’omo…
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Ecco una cosa che vorrei a Roma.
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venerdì 22 gennaio 2016


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Qualche buon consiglio perché il ‪#‎BikeToWork‬ diventi una piacevole abitudine...
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giovedì 21 gennaio 2016

REGOLAZIONE del MOZZO (gioco)
Quando la ruota si muove oltre MEZZO MILLIMETRO (gioco) rispetto al perno occorre procedere alla regolazione onde arrestare il processo che inevitabilmente tende ad aumentare e se non si interviene per tempo si potrebbe arrivare ad una forte usura delle calotte che tengono i cuscinetti.
Per eseguire questo intervento entrano in gioco le tre chiavi mostrate nella foto. Trattasi di chiavi speciali, particolarmente sottili che servono per regolare la calotta ferma sfere.
La registrazione della calotta fermasfere si fa indifferentemente agendo su una della due calotte.
Infilare una delle chiavi nella parte più interna del perno in modo da andare a prendere i due lati della calotta fermasfere e tenerla ferma, con un'altra chiave allentare il dado che blocca la citata calotta.
Stringere moderatamente a mano la calotta e poi serrare il tutto. Prima di montare la ruota sulle forcelle farla girare a mano controllando che il gioco si sia se non annullato almeno ridotto notevolmente.
Durante la rotazione della ruota non si devono avvertire vibrazioni sulle dita poiché in tal caso significa che le sfere sono state troppo compresse dalla calotta e questo non va bene perché produrrebbe una usura rapida di tutto il perno e quindi l'operazione sopra descritta va ripetuta sino a quando la ruota, trattenuta con le due dita gira bene, senza attriti, senza trasmettere vibrazioni alle dita e senza avere gioco.
Al Ces di Las Vegas 2016 per scopire i prodotti tecnologici per la mobilità in bici
Alla mostra dell'innovazione della tecnologia Ces Las Vegas 2016 alcuni dei prodotti che cambieranno la mobilità ciclabile del futuro. Ne abbiamo…
LIFEGATE.IT

Attraverso Parco di Gregna,Parco degli Acquedotti e Parco della Caffarella,

mercoledì 20 gennaio 2016

ragazzi non vi bombardate per vincere un prosciutto!!
Sito
PLAYFULL.IT|DI ENRICO CAVALLINI - PLAY FULL SNC

Pedibus e bicibus, le buone abitudini si coltivano fin da piccoli!
Le buone abitudini si coltivano sin da piccoli, e in un momento come quello attuale in cui la questione ambientale è all’ordine
AMBIENTE.TISCALI.IT

martedì 19 gennaio 2016

Percorsi casa-scuola. A Mestre il 22 gennaio viene presentato un piano strategico
Regione Veneto e Comune di Venezia organizzano con FIAB il seminario “Salute e sicurezza stradale nei percorsi casa-scuola: un piano strategico” venerdì 22 gennaio aMestre. Saranno presentate le Linee guida per un Piano partecipato di Mobilità sostenibile scolastica. Parteciperà Barbara Degani, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e Francesca Racioppi della Organizzazione Mondiale della Sanità.

La Bici-Ambulanza Flamingo. Crowdfunding

Bici-Ambulanza_Flamingo
Flamingo è una bici-ambulanza progettata per le zone rurali dei Paesi poveri: collegata a una qualsiasi bicicletta, consente di trasportare il paziente verso l’ospedale più vicino permettendo al guidatore di monitorare costantemente il paziente. Si tratta di una sorta di…
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Frank Patterson. La storia del ciclismo illustratoSpeciale

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Frank Patterson può essere definito a pieno titolo il padre dell’illustrazione del ciclismo. Nato nel 1871 a Portsmouth in una famiglia di gente di mare ed in un periodo in cui la bicicletta in Inghilterra si stava affermando come forma di trasporto e di…
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lunedì 18 gennaio 2016

Rio de Janeiro, tutti pazzi per la pista ciclabile più bella del mondo

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Da una parte l’Atlantico, dall’altra lo skyline dai rilievi che sormontano Rio. Una fettuccia destinata al pedale di circa quattro chilometri di lunghezza. Nella metropoli carioca tutti giurano che sia la pista ciclabile più bella del mondo. Congiungerà i quartieri di Leblon a São Conrado. Dovrebbe servire a decongestionare il traffico, sostiene la stampa. Ma molti suggeriscono che il panorama sia talmente mozzafiato per cui alla fine il destino vero di questa ciclovia sarà semplicemente quello di consentire pedalate in tutto relax. Non lontano tra l’altro dal percorso della crono olimpica prevista per Rio 2016